Ancestrale mezcal mesoamericano, 100% agave.

Da Tijuana a Cancun, se c’è una ragione per passare da Santiago de Matatlàn si chiama mezcal, se ce n’è una per restare ce l’ha detta Alessio Melia e si chiama Malacara. Questo spirito è un permesso di soggiorno per Oaxaca, Messico, un posto che sa cosa dire quando gli stringi la mano: “Bienvenidos a la Capital Mundial del mezcal”. La traccia alcolica di Malacara ha il sapore di civiltà precolombiane, agave e forno, la sua storia è una dedica sul diario alle peripezie di Don Silvestre, l’unico uomo che cercando le proprie radici si imbatté in quelle dell’agave. La leggenda narra anche che ebbe un’infanzia mineraria, fra oro e giada, ma qualcuno non ha forse detto che le cose importanti della vita non sono cose? Alla tua salute, Don Malacara!

 

Perché lo abbiamo scelto

Abbiamo letto la mano di chi lavora al ritmo scandito dal Maestro Mezcalero Armando Hernàndez Lorenzo e ciò che ci abbiamo visto dentro è la storia di un rituale ancestrale che non puoi raccontare, solo bere: nient’altro che cuori di agave Espadin raccolti a 11 anni compiuti, porzionati e cotti fino a 8 giorni in forni a legna scavati due metri sotto terra dove ardono quercia e pietre vulcaniche. Malacara sarebbe solenne già così, ma il procedimento non è ancora finito: le agavi sfornate sono sdraiate in grandi tinozze e macinate con la pesantissima pietra tahona trainata da un cavallo. E mentre l’animale si prende una pausa, i succhi dell’agave fermentano tutti da soli. La distillazione? Solo quando il Maestro Mezcalero dice “sì”. ¿Sabias?

Come lo bevi?

Miscelato con del succo di pompelmo sa socializzare che è un piacere, ghiacciato o como tal sai socializzare tu. Assaporalo nelle tue ricette a base di carne marinata, tartare, jalapeño arrostiti. Delicioso!

 

Quando lo versi, vedi e senti...

Un fluido brillante, dai riflessi lunari. Come acqua purissima attraversata da lame di luce argento, Malacara si insinua nel bicchiere con la sicurezza antica di chi torna a casa propria: l’odore è dell’hacienda col limoneto in fiore e il prato appena tosato. Portarlo alla bocca è un gesto automatico, l’esperienza che ne deriva plurale: dolce, poco alcolica, erbacea, smokey, calda e rinfrescante al mismo tiempo.

• per chi è un regalo perfetto: per il cinefilo delle gesta di Pancho Villa.
• per quale locale è top: per la mezcaleria che fa le cose alla vecchia maniera.
• evenienza in cui stapparlo: para todo mal, mezcal; para todo bien, también.
  
  

Sei un bartender o una barlady? Parliamo di mixology...

Quando Malacara arriva in bottiglieria non lo fa per turismo, ma per restare. Accogli questo spirito come lo zio d’America latina e dagli il posto da capotavola ovunque ci sia tequila. Mezcal Negroni, Mezcal Bloody Mary, Mezcal qualsiasi cosa. Versa Malacara dove c’è citrosità e goditi l’espressione inebriata dei tuoi avventori.

 

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Scheda tecnica

Paese di provenienza: Messico
Produttore: Malacara Mezcal
Tipologia: Mezcal Artesanal, 100% Espadín Joven (non invecchiata)
Gradazione alcolica: 40,7%
Formato: 70 cl.

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